inventore di sogni di IanMcEwan
traduzione di Susanna Basso

Ma che bel nome ha la famiglia Fortune! Nomen omen? Peter, il figlio maggiore, non la pensa proprio così.  Peter è un bambino di dieci anni con un unico grande problema, almeno secondo i grandi: se ne sta sempre zitto e per conto suo a pensare, o meglio, a sognare, spesso ad occhi aperti! I suoi sogni sono un viaggio intenso e inspiegabile che lo pone sempre di fronte al dilemma: sogno o son desto?

“A scuola il problema dei sognatori a occhi aperti, e di poche parole per giunta, è che gli insegnanti, specie quelli che non mi conoscono bene, tendono a considerarvi un po’ stupidi. O, se non proprio stupidi, come minimo tonti. Non c’è nessuno che riesca a vedere le cose fantastiche che vi passano per la testa. Se un’insegnante vedeva Peter assorto a scrutare fuori dalla finestra, o bloccato da foglio bianco, pensava che si stesse annoiando o che non sapesse la risposta al quesito. Ma la verità era ben diversa. “P.10

Ogni capitolo è di fatto un delizioso raccontino dove ironia, dolcezza e delicatezza accompagnano il lettore nella mente e nei corpi mutati di Peter, il sognatore che viaggia attraverso i corpi altrui. Durante i suoi viaggi onirici incontra persone e oggetti della sua quotidianità, specialmente quelli con cui, per un motivo o per l’altro entra in conflitto.

I suoi viaggi nel sogno sono tuttavia salvifici, sono come una specie di autoanalisi che lo aiuta a capirsi meglio e a fare un passo avanti nella sua crescita, verso il mondo dei grandi. Alcuni sogni sono esilaranti sebbene lo coinvolgano fino a farlo soffrire. Come, per esempio, la prima lotta onirica con i lupi per salvare la sorellina Kate che gli è stata affidata dai genitori. E poi  la guerra con le bambole di Kate, specialmente quella “cattiva”, Che paura!

“La Cattiva. Persino a Kate non piaceva. Le metteva paura, talmente tanta che non aveva il coraggio di buttarla, caso Trattati dai porno mai quella fosse tornata nel cuore della notte a vendicarsi. La Cattiva chiunque l’avrebbe riconosciuta al primo sguardo. Era di un rosa mai visto su un essere umano. Molto tempo fa la gamba sinistra il braccio destro erano stati strappati dai buchi del corpo. E sul cranio crivellato di buchi le cresceva un ciuffo spesso di capelli neri. Chi l’aveva fabbricata doveva aver avuto intenzione di farle un bel sorriso dolce, ma qualcosa era di sicuro andato storto nello stampo, perché la cattiva tirava su un labbro in una specie di smorfia e pareva sempre pensare alle cose più brutte del mondo.”p.14

La storia di William, gatto di casa, è dolce e triste allo stesso tempo. Peter entra nel suo corpo e lo vendica riscattando la sua debolezza nei confronti del nuovo boss felino. La vittoria è così dolce che il vecchio micio si abbandona tra le sue braccia, al solito posto, per sempre.

“Ecco il bagliore rosa-violaceo nel gatto scivolare fuori dal corpo del ragazzino. Per un momento i due spiriti, quello del gatto e quello del bambino si ritrovarono uno di fronte all’altro, sospesi a mezz’aria sopra il tappeto. Là sotto, giacevano immobili rispettivi corpi, in attesa, come due taxi pronti a partire appena fosse salito il cliente. Nella stanza aleggiava una certa tristezza. Sebbene lo spirito del gatto non dicesse niente, Peter senti che il messaggio era, «devo tornare mi aspetta un’altra avventura. Grazie per avermi permesso di fare il bambino. Ho imparato tantissime cose che mi serviranno in futuro. Ma soprattutto, grazie per aver combattuto la mia ultima battaglia.» p.38

E la pomata svanilina! Che invenzione! Peter detesta il caos in cui  vive la sua famiglia, per questo desidera starsene per conto suo, da solo. Magari riuscisse a far svanire tutta la sua ingombrante e disordinata famiglia! Con la pomata svanilina ci riesce. Ma…

Il nostro piccolo eroe sconfigge anche il bullo della situazione con un gesto “pacifico”, spiazzandolo. E diventano grandi amici!

Peter detective è fantastico. Sognando riesce a scoprire  il ladro che tormenta il quartiere. Ed è una scoperta incredibile! Peter lo battezza Sam Saponetta per il piacere che prova a rubare saponi profumati,

In casa Fortune arriva inaspettato un cuginetto decisamente ingombrante. Come convivere con questo intruso? Solito metodo, risultati garantiti.

Purtroppo, alla fine di ogni sogno si diventa grandi, volenti o nolenti! E l’ultimo sogno del viaggio è su una macchina veloce e scattante, verso il futuro! Addio Banda del Mare!

“Quella sera di agosto, restando lì in mezzo ai due gruppi, con il mare che gli lambiva appena i piedi nudi, Peter all’improvviso afferrò qualcosa di molto ovvio e terribile: un giorno o l’altro, avrebbe lasciato il gruppo che scorrazzava sfrenato lungo la spiaggia, per unirsi a quello di chi restava seduto a parlare: Era difficile crederci, ma sapeva che sarebbe andata proprio così. Allora si sarebbe interessato a cose diverse, come lavoro, denaro, tasse interessi bancari, chiavi e caffè, e sarebbe rimasto a parlare, per ore e ore, seduto.” p.97

McEwan ci regala ancora una volta uno spazio narrativo coinvolgente. Il suo stile ironico, diretto e perché no, empatico, cattura lettrici e lettori di ogni età. L’autore riassume il senso di questa storia nella citazione dalle Metamorfosi di Ovidio:

In nova fert animus mutatas dicere formas corpora (L’estro mi spinge a narrare di forme mutate in corpi nuovi)