Notevoli sono i cambiamenti sociali evidenziati dal censimento del 2011 in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. (La Scozia organizza il censimento per conto proprio).
L’ingombrante, e un pò buffo colbaccone di pelle d’orso, indossato dalle Guardie della Regina, diventa turbante per la guardia Sikh.
Ci meraviglia? Non più di tanto, se questo accade a Londra, metropoli multietnica per eccellenza, dove le comunità Pakistana e Indiana rappresentano il gruppo di nuovi Britannici più numeroso e da più anni presente sul territorio britannico.
Una delle ragioni di questa presenza massiccia va ricercata nella storia delle relazioni politico-sociali-economiche tra questi paesi.
Jatendarpal Bhullar, orgogliosa guardia Sikh afferma :
«Essere il primo Sikh a montare la guardia in turbante è la cosa più bella della mia vita, soprattutto come membro delle Guardie Scozzesi. Il reggimento è ricco di storia, così come la mia religione».
La citazione è presa da A Londra i “bianchi Inglesi” diventano una minoranza, di Alessandra Rizzo (La Stampa, 13 dic. 2012) che rielabora, in un certo senso, l’articolo di Johnathan Freedland Census shows a changing of the guard in Britain, (The Guardian, 11 dec.2012).
Rizzo lo intepreta dal suo punto di vista di Italiana, scegliendo un titolo molto ad effetto, che si focalizza però solo su un aspetto dell’analisi di Freedland, quello dei “bianchi Inglesi” diventati minoranza nell’arco di pochi anni dall’ultimo censimento…
Vale la pensa di leggerli entrambi, ma di seguire, in particolare, tutte le variabili prese in considerazione da Freedland, compreso lo stupore suscitato dai dati raccolti.
Il suo articolo si conclude con un’ affermazione di Tony Travers of the London School of Economics sul nuovo censimento che…
“… among other things showed that more than a third of Londoners are born overseas. “It’s a reminder of just how much we’ve changed,” he said, like catching your reflection after 10 years without looking in a mirror. “You know you’ve aged in that time, but it’s still a shock to see it.”
“Put simply, people are on the move”.
E non è una questione di “razza” o di provenienza, ma di ricerca di migliori opportunità di vita o, semplicemente, di andare dove ti porta il cuore…

