R. Saviano-GOMORRA. “E’ giunto il tempo che smettiamo di essere una Gomorra…”(Don Peppino Diana)”

 

Questo libro è un trionfo dei sensi! È il colore dei container al porto di Napoli, è il suono delle parole spudorate nelle intercettazioni, è la puzza abbagliante  dei rifiuti/oro, è la sensazione visivo/tattile, eccitante e rischiosa dei coltelli in copertina. Parole come lame, lame come arte, con Warhol e i suoi Coltelli, (Knives) , lame taglienti, parole pesanti. È la vista di Angelina Jolie nel meraviglioso abito bianco “disegnato e costruito” da Pasquale…

Il sarto Pasquale

Che personaggio Pasquale! Abile, raffinato, esperto  nell’arte sartoriale, che insegna ai cinesi  in lezioni memorabili, con traduzione simultanea dal secondiglianese al cinese;  fa abiti per le Grandi Firme, ma è come un topo, sempre al buio, di nascosto, mai palesemente apprezzato per le sue qualità. Rischia la vita per la sua arte. Ma arriva il momento del gran rifiuto che lo porta a lasciare il magico mondo dei bei vestiti  per mettere le sue  mani fatate sui volanti sporchi dei camion di monnezza.

“Il miglior sarto sulla terra guidava i camion della camorra tra Secondigliano e il Lago di Garda”,

accompagnato dal ritaglio di giornale nel portafoglio,  con la foto di Angelina Jolie che, splendida e sensuale, sfoggia l’abito di Pasquale, alla Notte degli Oscar!

Un suono melodiosamente mortale

Sensi… Come  il suono “melodiosamente mortale” dei Kalashnikov; il blabberante scorrere del cemento sui corpi delle persone.   E  il sentirti addosso lo schifo tangibile  dei rifiuti bruciati, la sensazione di essere sfogliato, e ridotto all’essenza solitaria: eliminato dalla vita. E conosci  e vieni a sapere cose che mai avresti immaginato, viaggiando per il mondo, “in compagnia” dei camorristi  vai in Africa, in Sud America, in Nord America, Australia, Scozia, Svizzera, Francia, Spagna etc etc.

Se sei nato in terra di camorra cerchi di  nasconderlo.

“Quando mi si chiede di dove sono, non rispondo mai. Vorrei rispondere del Sud, ma mi sembra troppo retorico. Quando poi me lo si chiede su un treno[ magari andando verso  Nord], mi fisso i piedi e fingo di  non aver sentito, poichè mi viene in mente Conversazione in Sicilia di  Vittorini e rischio, se solo apro bocca, di cantilenare la voce di Silvestro Ferrato. E non è il caso. I tempi mutano, le voci sono le stesse […] è giunto il tempo che smettiamo di essere una Gomorra…”

E’ tutto bello il libro! Pieno di pagine intense, scritte con rabbia violenta, che arriva al cuore. Emozionante il “pellegrinaggio” a Casarsa, sulla tomba di Pasolini.  E’ qui che Roberto comincia ad articolare il suo “Io so  e ho le prove…”. Da leggere e inghiottire in un sol boccone, amaro.

Perchè Gomorra? Don Peppino Diana, pulito, forte e libero  nella sua lotta convinta e leale contro la camorra   e il suo amico Cipriano ci aiutano a capire. Avrebbero voluto  firmarlo insieme quel discorso, ma   è arrivata la condanna a morte di Don Peppino, eseguita immediatamente e senza pietà. Cipriano  comincia a leggerlo con passione.

“Non permettiamo uomini che le nostre terre diventino terre di camorra, diventino un’unica grande Gomorra da distruggere! Non permettiamo uomini di camorra, e non bestie, uomini come tutti, che quello che altrove diventa lecito trovi qui la sua energia illecita, non permettiamo che altrove si edifichi ciò che qui viene distrutto[…] E’ giunto il tempo che smettiamo di essere una Gomorra…”

Il sacco di iuta

La conclusione è come un sacco di iuta, come il sacco che Papillon  porta con sé verso la salvezza. Il sacco di Saviano  recupera tutte le emozioni, i fremiti, i sudori di rabbia e di disgusto provati nel corso della lettura e te li getta sulle spalle. Pesano, pesano molto, ma  ti  aiutano a salvarti.

“In terra di camorra combattere i clan non è lotta di classe, affermazione del diritto, riappropriazione della cittadinanza. Non è la presa  di coscienza del proprio onore, la tutela del proprio orgoglio. È qualcosa di più essenziale, di ferocemente carnale[…] Porsi contro i clan diviene una guerra per la sopravvivenza, come se l’esistenza stessa, il cibo che mangi, le labbra che baci,  le pagine che leggi non riuscissero a concederti il senso della vita, ma solo quello dellla sopravvivenza. E così “conoscere non è più una traccia di impegno morale. Sapere, capire diviene una necessità. L’unica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare”.

 

andy-warhol-knives

Trasuda cultura, trasuda voglia di capire, coraggio, appartenenza. Senza retorica. Bello, non imparziale. Vero.

Anche l’Indice di questo libro  ha una dignità letteraria unica. E’ un elenco di mondi,  pieni di  paura e di speranza e tuttavia da esplorare, nel libro di Roberto Saviano:

PRIMA PARTE

Il porto

Angelina Jolie

Il Sistema

La guerra di Secondigliano

Donne

SECONDA PARTE

Kalashnikov

Cemento armato

Don Peppino Diana

Hollywood

Aberdeen, Mondragone

Terra dei fuochi


Sinossi 

“Un libro che racconta il potere della camorra, la sua affermazione economica e finanziaria, e la sua potenza militare, la sua metamorfosi in comitato d’affari. Una scrittura in prima persona fatta dal luogo degli agguati, nei negozi e nelle fabbriche dei clan, raccogliendo testimonianze e leggende. La storia parte dalla guerra di Secondigliano, dall’ascesa del gruppo Di Lauro al conflitto interno che ha generato 80 morti in poco più di un mese. Una narrazione-reportage che svela i misteri del “Sistema” (così gli affiliati parlano della camorra, termine che nessuno più usa), di un’organizzazione poco conosciuta, creduta sconfitta e che nel silenzio è diventata potentissima superando Cosa Nostra per numero di affiliati e giro d’affari.”KindleAmazon