
Comincio ad assaporare la bellezza del romanzo-saggio di Colum McCann già dalla copertina di David Mann, che visualizza l’ispirazione poetica della metafora ornitologica, in volo sulla storia.
E passiamo al titolo: intrigante e originale. Il termine “Apéirogon” indica un poligono con un numero infinito di lati, di lunghezze diverse. La parola deriva dal greco apéiros, “infinito, illimitato” e gonia “origine, generazione”. Secondo la radice indoeuropea significa: tentare, rischiare. La metafora invita i lettori a proiettarsi nell’infinito mondo, dove tutto si intreccia, si incontra e si scontra.
Il libro è un racconto che unisce il tempo, l’arte, la natura e la politica all’interno della storia vera di due uomini divisi dal conflitto e riuniti dalla perdita. Ed è proprio questa la bellezza del libro che, specialmente in questo periodo, ci aiuta ad andare oltre le semplificazioni giusto-sbagliato, o con i rossi o con i neri, o con Gaza o con Israele. o con Trump o contro Trump.
In che modo il riferimento geometrico entra in relazione con la storia? Scopriamolo insieme. McCann racconta la triste vicenda di due padri, un palestinese e un israeliano, che diventano amici dopo aver perso le loro figlie a causa della violenza che permea le realtà in cui vivono.
Frammento 102 – “Mi chiamo Bassam Aramin. Mi chiamo Rami Elhanan. Sono il padre di Abir. Sono il padre di Smadar. Sono gerosolomitano di settima generazione. Sono nato in una grotta vicino a Hebron.”
Colpisce immediatamente la struttura di questo libro. Procede per “frammenti” di vita e di memoria tra le strade del mondo: Beit Jala, Gerusalemme, Gerico, Cisgiordania, Germania, Regno Unito, New York, Usa, quasi in un crescendo, dal frammento 1 al frammento 500, per poi “scivolare”, come su una duna desertica dal frammento 500 al frammento 1 della seconda parte dl libro.
È una piramide? un apéirogon? un cerchio? Sono frammenti come scatti fotografici, immediati ed efficaci. Concatenati in tante epifanie, tra letteratura, conoscenze ornitologiche, scene di vita quotidiana, spari, bombe, prigioni e piscine, furti di acqua, sprechi e mancanze, dolore e sollievo. Un grande affresco in vari colori, caleidoscopico: grigio, nero, bianco, rosso sangue.
Molto è affidato all’interpretazione del lettore e al suo bagaglio culturale, ma c’è poco da interpretare di fronte alla vicenda che sta al cuore della narrazione: la storia di Rami l’Israeliano e Bassam il Palestinese. Di fronte a un’ amicizia che si consolida lungo il percorso intrapreso con il Parents’ Circle, punto d’incontro del dolore di tante famiglie in cerca di “sollievo”. L’ associazione dei genitori li porta di luogo in luogo, di città in città, a raccontare la storia della loro perdita e a trasmettere il loro messaggio di denuncia, accompagnato da un sentito appello alla comprensione reciproca, per depurarsi dallo spirito di vendetta che invece regola le vite dei due popoli, in eterno conflitto.
Due bambine Abir e Smadar, assassinate dalle opposte violenze, diventano il simbolo di un dolore mai sanabile che tutti, indistintamente, potrebbero provare se si trovassero nelle stesse condizioni di Rami e Bassam.
Frammento 69- “Smadar. Dal Cantico dei Cantici. Il grappolo della vigna. Il fiore che si schiude.”
”Frammento 70- “Abir. dall’arabo antico: Il profumo. la fragranza del fiore.”
Illuminante è la suggestiva metafora degli uccelli, che attraversa tutto il libro, fino all’ultimo elenco lunghissimo di tante specie di volatili, tutti accomunati dal medesimo ritmo vitale. I comportamenti degli uccelli sono simili a quelli degli umani, ogni singola specie ha delle caratteristiche riscontrabili nei nostri comportamenti. La metafora è quasi un invito ad affidarsi alla natura, ai suoi ritmi, allo spirito di pacifica convivenza, anche per la salvezza della specie umana.
Ringrazio la mia amica Gianna-Pia che mi ha consigliato questa lettura profonda che ci può aiutare a cogliere l’essenza dolorosa del terribile conflitto che sta travolgendo migliaia di inermi palestinesi, gli ostaggi del feroce Hamas, le loro famiglie, e tanti giovani soldati mandati a morire in una missione di atroce rappresaglia e di evidente desiderio di espansione.
Prendetevi del tempo per leggere APEIROGON di Collum McCann, ne sarete conquistati.
Frammenti
N.B. I frammenti sono riportati senza alcun riferimento numerico, ma ciascuno ci dice qualcosa della storia e dei suoi protagonisti.
Rami e Bassam in Germania: Per la prima volta. Bassam studia l’olocausto; Rami teme l’incontro con la Germania e i suoi campi di sterminio.
Il dolore come arma:“Bassam e Rami giunsero gradualmente a capire che avrebbero usato la potenza del loro dolore come arma.”
La clausola della piscina. A proposito di acqua e di giustizia: ”Mekorot, la compagnia nazionale israeliana dell’acqua, strinse un accordo in Cisgiordania pe rendere il suo prezzo per i coloni il più basso possibile. I palestinesi pagavano fino a quattro volte tanto. Confidenzialmente, i dirigenti responsabili per l’acqua chiamarono tale accordo Clausola della Piscina”
L’ ulivo:“A una conferenza in Grecia, Bassam esortò il pubblico a capire che per la mentalità dei palestinesi l’ulivo era tutto. Sradicare un albero antico equivaleva a distruggere un universo”.
Bassam ama cantare: “Un delle sue canzoni preferite in prigione era: Porta i miei saluti all’ulivo e alla famiglia che mi ha cresciuto”
Dalia el-Fahum e i suoni degli ulivi dissodati: “Secondo alcuni scienziati tedeschi, quando si sentono sotto attacco gli alberi rilasciano dei gas che a loro volta producono onde sonore udibili solo con strumenti molto sofisticati…Anche i fiori emettono un lamento quando vengono recisi. Alberi e fiori e piante avvertono l’un l’altro dell’avvicinarsi di uno sciame d’insetti.””
Il cardo simbolo dell’Occupazione dei territori: Una terra dove attecchisce il cardo, spesso seminato di proposito, diventa una terra non coltivabile.. Sottotesto: “Colono, la tua oasi è pronta, puoi insediarti qui”.
La ferocia di un muro in un hotel speciale: Il Walled Off Hotel di Bansky
Ruolo del suono. Connessioni: John Cage e l’organo della Chiesa di San Bernardo a Halbertstadt un’opera as slow as possible, fatta di movimenti che dureranno decenni, l’ultimo è previsto per il 2640; Aleph di Borges e i suoni dell’Universo.
La colomba di Picasso e il piccione di Petit:”la colomba con il rametto di ulivo lnelbecco disegnata di Picasso , svelato durante il Congresso Mondiale della Pace del1949. Simbolo universale della pace si rifa al ritorno della colomba a segnalare la fine del diluvio universale.” Yoshi Oida e Helen Mirren recitano nello spettacolo adattato da Brook e Jean Claude Carrière.
Rami con Smadar a 3 anni sulle spalle assistono alla camminata di Petit il funambulo attraverso la Terra di nessuno, con un piccione addosso…
Un muro “diseducativo”:“Un muro divisorio costruito nel cortile di una scuola. Abir era lì e i soldati che la uccisero arrivarono a dire che avevano avuto l’ordine di proteggere gli operai che stavano portando grossi blocchi di cemento nel cortile.”
La villa di Munib Al Mansri, l’uomo più ricco di Palestina, sopra Nablus, nello stile della Rotonda del Palladio a Vicenza.
Nella pièce, La conferenza degli uccelli ogni uccello rappresenta una pecca umana che impedisce all’individuo di raggiungere l’illuminazione. Il più saggio tra gli uccelli, l’upupa, propone che tutti insieme partano alla ricerca del favoloso persiano Simorgh al fine di guadagnarsi l’illuminazione.”
Autostrada 1-La città di Beit Jala e la Barriera di Separazione: “due soluzioni per un unico scarto. Gilo da una parte, Betlemme dall’altra”
Tenerezza di un messaggio, da fratello a fratello: ogni volta che alla fine della giornata si torna a casa: “ Sono a casa, fratello” sano e salvo.
Algebra. “Il termine algebra deriva dall’arabo al-jabr, che indica la riparazione di ossa”
Bassam alla conferenza dell’ AIPC (conservatori statunitensi) di Washington D.C.: “Ggli chiesero come fosse possibile essere un attivista di un paese che non esiste. Mi chiamo Bassam Aramin e vengo dalla Palestina.”
Smadar: “ La potenza dell’esplosione su Ben Yehuda Street la catapultò nell’aria. Ci sono momenti in cui penso che èotesse star facendo l’autostop per il cielo”
Di fronte al tribunale, ogni giorno: “Ogni giorno Rami si riuniva con Bassam e i suoi sostenitori all’esterno del tribunale. ogni volta che un veicolo attraversava i cancelli, sollevavano in aria gigantografie di Abir”, ammazzata con un colpo alla nuca dalla feritoia di una jeep israeliana. senza un perché ad opera di Y.A., un’altra vittima dell’odio.
Il processo per l’uccisione di Abir: Quando la giudice chiese una ricostruzione. “Voleva che le parti coinvolte andassero ad Anata per vedere se riuscivano a scoprire cosa era successo, e copme. In aula si levò un brusio. La squadra della difesa presentò subito un’obiezione: c’erano questioni di sicurezza, di procedura, di giurisdizione, ma il giudice liquidò i loro argomenti con un gesto della mano. -Converremo tutti ad Anata-
La giudice “scandisce” la sentenza: “L’opinione della corte. Siamo giunti a una decisione. “In seguito alla valutazione delle svariate testimonianze. Abbiamo deciso. Abir Aramin era residente della municipalità di Gerusalemme. È stata stabilita.la responsabilità dello Stato di Israele.”
Ancora: “ Le colline di Gerico sono immerse nell’oscurità…”
