
Una domanda per l’autore: Caro Aldo, e se avessi iniziato il tuo saggio dal capitolo 7, L’IMPERO INFINITO? Ovvero da come l’impero romano ha influenzato la contemporaneità? Ci hai pensato mentre decidevi da dove cominciare? Trovo che questa parte del saggio abbia un appeal particolare: quello di stabilire un coinvolgente legame tra passato e presente, tra storia, letteratura e cinema, giochi di ruolo e persino manga giapponesi.
Ma torniamo al tuo inizio reale. Le prime pagine fanno pensare a una specie di “pillole di cultura”, diciamo così, e si stenta un po’ ad entrare nel senso globale dell’opera. Si ha l’ impressione di trovarsi di fronte a un ricco Bignami dove si recuperano storie, miti e leggende del mondo antico e i grandi scrittori che li hanno “cantati”. E allora ti chiedo? Quali lettori avevi in mente? Coloro che hanno nel proprio bagaglio culturale tutto quello di cui si parla? Oppure un lettore o una lettrice che per la prima volta si trovano di fronte a una grande cornice che ingloba un mare di informazioni?
Man mano che procedo con la lettura ed entro nella storia di Roma, a partire da Enea, continuo ad avere la sensazione di trovarmi di fronte a un riassunto colto degli eventi storici che riconosco: fatti, eventi, miti, leggende e opere letterarie studiate a fondo e interiorizzate nel tempo.
Ma arriva anche il momento in cui comincio a realizzare che il bello di questo saggio è proprio l’incrocio tra storia, letteratura e arte, che crea un panorama dentro il quale tu puoi passare tranquillamente dal passato al presente, da riferimenti storici a riferimenti letterari e culturali contemporanei.
Mentre leggo il libro di Cazzullo imparo anche cose nuove, e ricolloco le vecchie in una nuova affascinante prospettiva. Aver studiato latino e letteratura Latina, averli amati profondamente è stato bello, sì molto bello e mi ha lasciato dentro il gusto della conoscenza.
E ci avviciniamo alla fine di questo cammino. Roma “non è mai caduta” anzi, ha ispirato il mondo nel corso dei secoli, fino ad oggi, fino a Mark Zuckerberg padrone di Meta, che di fronte una platea di giovani imprenditori, cita il verso 203 del primo libro dell’Eneide di Virgilio : “Forsan et haec olim meminisse iuvabit” e dice:
“Il verso di Virgilio è la più bella storia imprenditoriale mai scritta. Enea non si arrende. Pensa già a quando raggiungerà l’obiettivo di fondare Roma e guarderà indietro, alle prove che ha superato. Enea ha una mission, ha un team, e ha molta perseveranza. Possiede tutte le qualità di un vero imprenditore.”p.209
In conclusione Quando eravamo i padroni del mondo di Aldo Cazzullo è una lettura piacevole e istruttiva, al di là del roboante titolo, ironicamente “nostalgico”.
