“L’ultimo giorno della nostra vita di prima: prima dell’11 settembre, prima delle Torri Gemelle, della nuova barbarie, della limitazione delle nostre libertà, prima della grande intolleranza nella guerra tecnologica, dei massacri di prigionieri e di civili innocenti, prima della grande ipocrisia, del non può, non deve, essere normale conformismo, dell’indifferenza o peggio ancora, della rabbia meschina e. Di questa normalità dovremmo avere vergogna” dell’orgoglio mal riposto; L’ultimo giorno prima che la nostra fantasia in volo verso più amore, più fratellanza, più spirito, più gioia venisse dirottata verso più odio, più discriminazione, più materia, più dolore.” 

Avremmo dovuto viverlo più intensamente e lucidamente quel giorno. L’ultimo giorno della nostra vita di prima, prima dell’ attentato terroristico di  Al Qaeda l’ 11 settembre 2001 a New York, della strage  e dei rapimenti di Hamas in Israele il 7 ottobre 2023, dello sterminio di centinaia di donne, bambini, vecchi, feriti e ricoverati nell’ospedale di Gaza bombardato da non si sa bene chi il 18 ottobre 2023.

Non riusciamo mai a fermarci il giorno prima, arriviamo spavaldi al botto spaventoso e continuiamo a

“vivere vigliaccamente una vita normale. Con quel che sta succedendo nel mondo la nostra vita non può, non deve, essere normale. Di questa normalità dovremmo avere vergogna” 

Allora, cosa dobbiamo fare? 

terzani lettere contro la guerra

Terzani risponde alla domanda nella dedica al nipote:

A Novalis,

mio nipote,

perché scelga la pace