Robinson, inserto di La Repubblica del 4 Gennaio 2020 è molto, molto interessante. È un Buon Anno molto particolare, un salto ardito e allucinante nel futuro delle nostre città, della cultura e di tutta l’umanità, attraverso lo sguardo e le parole di alcuni artisti.
Tra questi lo scrittore argentino Alberto Manguel che, in L’ultima biblioteca (traduzione di Emma Bissanti), ridisegna il mondo dei libri, dei lettori e delle biblioteche del 2050, con toni cupi e sconfortanti. E tuttavia, alla fine del racconto sembra aprirsi uno spiraglio. I giovani ci salveranno? Lo speriamo tutti vivamente, magari con un aiuto sostanzioso da parte degli Anziani.
Manguel evidenzia luoghi, oggetti e persone con lettere maiuscole: i Lettori di Libri-specie in via di estinzione, gli Anziani-testimoni rugosi di un passato brillante, il Codice dei Vecchi Testi–ormai perduto, Vecchie Biblioteche–luoghi del cuore estinti, il Canone delle Biblioteche-nuovo codice identificativo; i Grandi Scontri delle Trasformazioni–periodi storici di transizione. Tutto è molto Orwelliano e affascinante.
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