
In un bel pomeriggio padovano, cammino contenta verso la Biblioteca Civica dove parteciperò alla presentazione del libro di Chiara Zampieri ESSER DONNE E COMUNISTE-Storia delle donne del PCI di Padova. Inevitabile la svolta all’altezza del mega Mondadori Store. Ad un tratto, dopo un fugace sguardo alla vetrina alla mia destra, sbarro gli occhi: in esposizione, affiancate, vedo due pile di libri: CARA GIULIA di Gino Cecchettin e IL CORAGGIO VINCE di Roberto Vannacci. Sogno o son desta? Un immediato moto di rabbia mi scuote. Poi la mia natura razionale mi spinge a pormi alcune domande:
ma che politica editoriale è mai questa? Come si può affiancare il lavoro di un uomo come il padre di Giulia, assassinata da un suo coetaneo che diceva di amarla, al generale che, con i suoi libri, predica una filosofia completamente “contraria” a quella esposta da Gino? Gli operatori Mondadori hanno voluto “provocare”, spingendo le persone a reagire e riflettere? Oppure hanno voluto mettere insieme due fenomeni editoriali per raddoppiare il profitto? O hanno fatto una non-scelta, affidandosi alla casualità? Quest’ultima domanda mi sembra la più bizzarra, eppure me la sono posta.
Ho fatto subito una foto e l’ho mostrata ad altre persone, la loro reazione immediata è stata di stupore: Cecchettin e Vannacci? Ma come? Ma perché? Lascio a voi ulteriori considerazioni.
