Dalla mia finestra vedo una magnifica distesa di bianco, attraverso i ciclamini rossi e mi danzano, davanti agli occhi, immagini di Chiesa: i paramenti eleganti rossi e oro, le scarpe di Prada, i bordi di pelliccia, anch’essa candida…
Papa Benedetto XVI rinuncia al papato. La semplicità evocativa del latino ha conferito alla solennità dell’annuncio un tocco di chiarezza e di sapore antico, che ricorda quanto questa lingua possa essere efficace e diretta.
Il papa teologo, illuminista e illuminato, da il via a una rivoluzione strabiliante. Il primo effetto è di totale spaesamento. Ma come, il potere assoluto, che discende sul Pontefice direttamente da Dio, viene relativizzato in modo così dirompente e rivoluzionario?
Allora è vero che la vecchiaia porta con sé devastazioni fisiche tali che non tutto è possibile, nonostante medici, stregoni e medicine miracolose?
Allora è vero anche che le facoltà mentali, imprigionate in un corpo stanco, continuano a esercitare un qualche effetto positivo, tanto da far prendere lucide decisioni ai potenti della terra?
Allora è vero che menti coltivate sono in grado di fare dello studio e dell’analisi la loro fede laica di accompagnamento ad una profonda fede religiosa?
Sono molto colpita dalla scelta del papa che suscita in me, semplice donna pronta per la terza età, un mare di interpretazioni, risveglia l’amore per l’umanità e l’orgoglio di essere una persona comune, piena di limiti e imperfetta. Ho sempre creduto che ciascuno di noi ha il suo Dio interiore, che aiuta a ricercare e vivere quei valori di umanità che, soli, possono orientare le scelte importanti.
Papa Ratzinger ha certamente procurato un bella scossa alla coscienza di tutti noi. Ora è il momento di assaporare l’effetto che questa decisione ha provocato. Quando l’emozione sarà riassorbita, inizieranno i soliti riti religiosi e comunicativi.
Fuori, continua la bufera di neve e tutto si ammanta di un soffice tappeto bianco, quasi ad attutire l’urto.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.